mercoledì 13 maggio 2009

BMW S 1000 RR 2009

Dopo aver presentato la versione racing, destinata al mondiale superbike, la BMW ha finalmente diffuso le immagini della versione stradale della sua nuovissima quattro cilindri.
In versione racing la moto appariva un pò troppo simile ai dettami imposti dalla scuola giapponese sia da un punto di vista estetico - con linee tese e slanciate - e sia da quello tecnico e ciclistico. Lo schema a quattro cilindri in linea, e telaio in alluminio a doppio trave, infatti, identificano da tempo la produzione sportiva nipponica.

Dal punto di vista stilistico la moto è caratterizzata dall'asimmetria tipica di altre moto della gamma BMW. A mio avviso la voglia di mantenere questo particolare tratto di design (che non si ferma solo al frontale ma anche alle carene) da un lato ha comportato una "oggettiva" originalità rispetto alle dirette rivali ma nello stesso tempo anche una mancanza di "cattiveria" tipica delle maxi sportive. Questa "lacuna" è incentivata dalle colorazioni, tutte molto sobrie. Nel caso delle grafiche bicolori, inoltre, basate sul nero e sul grigio, anche decisamente male accostate rispetto alle scelte cromatiche del telaio, del forcellone e dei cerchi.
Peccato che non siano state diffuse le immagini della livrea replica, annunciata, delle moto di Troy Corser e Ruben Xaus!

Le prestazioni che i tecnici bavaresi hanno dichiarato per questa nuova sportiva sono davvero "monstre": ben 193 cavalli!
Per governare questa incredibile cavalleria la moto è stata dotata di dispositivi elettronici quali la possibilità di disporre di quattro tipi di mappature selezionabili, controllo di trazione DTC, e "race ABS".
Oltre a queste chicche, il propulsore della S 1000 RR è dotato anche di componenti racing quali ride by wire, cornetti ad altezza variabile e cambio elettronico.
L'esperienza delle competizioni in Formula 1 ha permesso anche di adottare valvole di aspirazione e di scarico in titanio azionate da punterie singole a leve oscillanti di dimensioni ridotte.




Il telaio della S 1000 RR è di tipo tradizionale: doppio trave in alluminio, realizzato con quattro pezzi saldati, e con motore in funzione portante. Anche lo splendido forcellone è realizzato in alluminio. All'anteriore, oltre ad una forcella upside down di 46 mm completamente regolabile, troviamo due pinze Brembo che mordono dischi da 320 mm di diametro. Il peso della moto, con il race ABS, è dichiarato essere di 206 kg.

Per la sua moto più veloce di sempre, la BMW ha voluto stupire proponendo soluzioni tipicamente utilizzate dai costruttori giapponesi abbinate ad un design fuori dagli schemi, come da tradizione bavarese.
Secondo me la moto avrebbe avuto più appeal sia con un doppio faro tondo simmetrico, che avrebbe donato alla S 1000 RR un look simile a quello della splendida racer bicilindrica che ha corso nell'endurance, (foto sotto) e sia con colorazioni più racing.
Non dimentichiamo che il settore delle maxi sportive è incredibilmente combattuto, e a mio avviso queste linee già viste, anche se "rinnovate dall'effetto asimmetria", penso siano destinate a rimanere in auge per poco tempo o almeno fino alla prossima moda che i giapponesi, autentici sovrani nel settore delle quattro cilindri in linea e forti della breve carriera commerciale delle loro hypersport, decideranno di intraprendere.
La presentazione dinamica alla stampa di questa BMW è prevista per il prossimo autunno e la commercializzazione nei primi mesi del 2010. Il prezzo, al momento, è ancora da definire.

Francè


















Foto: Motoblog

3 commenti:

Chirone ha detto...

il faro tondo secondo mè è proprio brutto! e quello a freccia sembra presso pari pari da una jap! anche sul colore hai ragione stò giallino non si addice ad una racer

Il Nipote ha detto...

la moto sarà anche valida, tecnicamente avanzata e utilissima per essere la "base" della SBK.
Però che bella e che fascino non aveva la HP Sport?
Fedel al marchio e carica di un fascino che solo le moto "difficili" e che vanno contro gli schemi "classici" possono avere.
certo per vincere non andava bene ma vedere i due "bambini" sporgere da quel telaio blu elettrico mi ha sempre fatto impazzire.

Mi piacerebbe vederla contro la MGS-01 Guzzi e le Ducati ad aria nella BOT.
O forse già c'è?
Non sò!

Enrico ha detto...

Anche a me la HP2 piace tanto. E non sono nemmeno convinto che la sua ciclistica non sia vincente. Sto imparando da poco a conoscere la sospensione anteriore Hossack, e onestamente non le trovo che vantaggi, rispetto a una antiquata forcella tradizionale. Vantaggi tanto grandi, specie in frenata, che non sono ancora "mentalmente" aperto a sfruttarli. Un avantreno che non affonda in frenata ha limiti molto più alti di quelli presenti nei miei automatismi, e il risultato è che freno sempre o troppo presto o (più probabilmente) troppo piano. Servirebbe arrivare molto più sotto alle curve e dare una bella pinzata secca, ma in questo modo una forcella tradizionale ti butta a terra... mentre una sospensione Hossack ti fa guadagnare metri. Bisognerebbe imparare! E comunque non è che con la forcella tradizionale la moto da corsa sia vincente... :-)

Dopo aver divagato, torno alla moto in sé. Non sarà estremamente originale nella linea, ok... ma non credo voglia stupire il mondo da questo punto di vista. A me il faro asimmetrico piace, e tanto. Non vado matto per le branchie sulla carena destra, ma pazienza. Alla fine non è che ci sia una concorrente di questa moto che spicca per la sua personalità estetica, mi pare...

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...